Roma. Palazzo Giustiniani ospita “Guernica, icona di pace”

Sarà il Presidente del  Senato, Pietro Grasso, ad inaugurare la mostra “Guernica, icona di pace”, giovedì 14 dicembre alle ore 11, nella Sala Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani.

L’esposizione è frutto di una ricerca svolta dalla storica dell’arte Serena Baccaglini che ha curato l’esposizione e che nel corso di alcuni studi dedicati a Picasso, scoprì una collaborazione tra il pittore spagnolo, Nelson Rockefeller, uno dei più grandi mecenati del Novecento, e l’artista Jacqueline de la Baume Durrbach che ricreò, tessendolo, il dipinto di Guernica mediante l’antica arte dell’arazzo.

Ma per comprendere la vicenda è bene tornare indietro nel tempo.

Il 26 aprile 1937, la piccola città basca di Guernica venne bombardata dal’aviazione militare tedesca. Era allora in corso in Spagna la guerra civile e il generale Francisco Franco cercava di sostituirsi al governo legittimo. Franco aveva come alleati il regime fascista e quello nazista. La cittadina di Guernica non era teatro di azioni belliche, ma la furia distruttrice del primo bombardamento aereo della storia si abbatté sulla popolazione civile uccidendo soprattutto donne e bambini.

In seguito alla tragica notizia di questo efferato crimine contro l’umanità, Picasso, che era impegnato alla realizzazione di un’opera che rappresentasse la Spagna all’Esposizione Universale di Parigi del 1937, decise di realizzare un pannello che denunciasse l’atrocità del bombardamento su Guernica. L’opera, di dimensioni notevoli, venne realizzata nell’arco di 33 giorni, preceduta da 45 schizzi preparatori. 

Nelson A. Rockefeller, petroliere e governatore dello Stato di New York dal 1959 al 1973 e vicepresidente degli Stati Uniti nel 1974 con l’amministrazione Ford, colpito soprattutto dal messaggio morale e civico di Guernica convinse Picasso a rappresentare l’opera in un arazzo grazie alla collaborazione con  Jacqueline de la Baume Dürrbach, che trasformò appunto il dipinto in arazzo.

Quando Rockefeller, nel 1974, assunse la carica di Vice Presidente degli Stati Uniti, la sua collezione di arazzi – incluso Guernica – furono portati nella sua residenza di Kykuit (Stato di New York) e, nel 1985, la moglie Happy, sei anni dopo la sua morte, decise di consegnare l’arazzo di Guernica alle Nazioni Uniti perché il forte messaggio iconico. Una targa, accanto all’arazzo posto all’ingresso della sala del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, sottolinea che esso fu donato “in memory of Nelson Rockefeller and of his faith and support of the United Nations”.

Il cartone realizzato da Picasso, di proprietà della famiglia Durrbach, da cui è nato poi l’arazzo, verrà dunque esposto per la prima volta in Italia, in una mostra che sarà visitabile fino al 5 gennaio 2018. In precedenza è stato già esposto a Praga (2011-12), a San Paolo in Brasile (2014) e a Wròclaw (2014).

Il Senato della Repubblica ospita l’opera, non solo per l’alto valore artistico e la sua qualità espressiva, ma anche per la sua valenza simbolica che l’ha resa una delle immagini più rappresentative del XX secolo. Guernica è infatti un racconto universale immenso, con un messaggio senza tempo. L’opera di Picasso è il grido di dolore di tutta l’umanità sconvolta dalle guerre, un tributo alla democrazia, alla pace e alla libertà, che sono poi i valori fondanti della Carta Costituzionale.

Dopo Roma il cartone verrà ospitato dal 12 gennaio al 28 febbraio 2018 a Pieve di Cento (Bologna), nel museo MAGI ‘900, museo delle eccellenze storiche ed artistiche, che è anche il mecenate dell’intera esposizione dell’opera in Italia.

da “Artemagazine”

Per ulteriori informazioni: http://artemagazine.it/istituzioni/item/5770-palazzo-giustiniani-ospita-guernica-icona-di-pace